Sono stato per quattro anni seminarista nella città di Armenia in Colombia. Il mio soggiorno in questo luogo "SEMINARIO MAYOR JUAN PABLO II" è stato difficile ma ce l’ho fatta. Ho quindi esercitato il sacerdozio e sono stato trasferito come Missionario per due anni a Istmina, sulla Costa dell’oceano Pacifico della Colombia. Facevo un lavoro presso gli indigeni "LOS EMBENAS Y WAUNANAS" così come con i bambini della strada.
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Ho ricevuto un insegnamento che oggi mi permette di citarvi tutti i nomi dei papi con le date che corrispondono al loro periodo di ministerio papale. Conosco i nomi degli arcivescovi, dei martiri, ma anche la storia dei Santi, la loro beatificazione e canonizzazione.
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Vi stupirei se vi parlassi di tutti i dogmi e dei sacramenti cattolici, ma vi sorprenderò anche dicendovi questo: ‘Non conoscevo la Bibbia’, o la conoscevo veramente molto poco. Ho notato che ci insegnavano versetti biblici a metà.
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Due mesi fa sono venuto a Medellin per quindici giorni di vacanza e sono andato a fare visita ad una mia cugina, perché nella mia famiglia mi avevano detto che aveva preso una brutta strada e che bisognava che io le parlassi di Dio.
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Ho quindi visto mia cugina e ho affrontato l’argomento, e ho notato che mia cugina non aveva l’aria di essere in uno stato spirituale così cattivo. Quando sono arrivato a casa sua, ella stava ascoltando della musica cristiana; questo mi ha un po’ rassicurato. Quando le ho parlato di Dio, ho avvertito che metteva delle distanze fra quello che io rappresentavo, cioè un "parroco cattolico" e quello che lei mi ha dichiarato di essere: una "cristiana evangelica". Quando volevo parlarle, come per fermarmi, cantava assieme alla cassetta: "Ti amo Signore, tu sei tutto per me".
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Senza neppure che io reagissi, la cassetta di cantici finì e mia cugina mise subito la cassetta di un uomo che predicava. Ero seduto sulla poltrona e ciò che ascoltavo mi riempì improvvisamente di una pace a me sconosciuta. Ho detto a mia cugina:
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"Chi è quest’uomo?"…
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"È il mio Pastore, Basilio PATINO"
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Dentro di me crollai. Quel Pastore parlava con amore e citava continuamente dei versetti della Bibbia. Confesso che non li conoscevo, poiché in Seminario la priorità viene data agli scritti dei papi.
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In quella poltrona ho pianto nel mio cuore; avrei desiderato che la predicazione non si fermasse mai. Erano fiumi di acqua viva che sgorgavano in me. Non avevo mai sentito parlare dell’amore di Gesù in quel modo.
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Quando la cassetta finì, dissi a mia cugina:
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"Puoi prendermi un appuntamento con il tuo Pastore, ho delle domande da porgli"
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Mia cugina era pazza di gioia e si mise a piangere. Credetemi se lo volete, il giorno seguente il Pastore Basilio mi ricevette. Un’ora dopo essere entrato in casa di questo Pastore ero un cristiano nato di nuovo. Il Pastore rispondeva a tutte le mie domande con la Bibbia alla mano. Era precisamente ciò che aspettavo da molto tempo; "La volontà di Dio e non quella degli uomini".
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Nel mio cuore sapevo che l’insegnamento che avevo ricevuto durante tutti quegli anni era sbagliato poiché veniva dagli uomini. Mentre uscivo dalla casa di quest’uomo di Dio, mi sono detto:
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"Le mie vacanze sono finite. Ritorno alla Missione e vado a trovare il Padre Superiore per spiegargli quello che ho appena vissuto e scoperto"
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È quello che ho fatto. Il Padre Superiore avendo capito che non ero più lo stesso chiamò altri responsabili e mi sono ritrovato come davanti a un tribunale, il che non mi ha impedito di dire loro:
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"Perché ci insegnate delle menzogne e perché non ci insegnate la Parola di Dio?"
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Mi hanno risposto molto severamente che mi ero lasciato indottrinare e che ero un "apostata"; mi hanno fatto una forma di ricatto spirituale:
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"Se te ne vai andrai all’inferno"
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Io adesso sapevo che non ero un apostata, ma che le scaglie che erano sui miei occhi erano cadute. Oggi vedevo più chiaro e mi sentivo libero. Sono stato messo alla porta senza neppure poter prendere i miei oggetti personali. Per me la città d’Istmina, era la strada di Damasco, quella in cui Saulo da Tarso scoprì la verità e in cui divenne l’Apostolo Paolo.
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Quando sono ritornato a Medellin, la mia famiglia mi ha rigettato e non voleva più vedermi, ad eccezione di mia madre. Il Signore nel suo amore mi ha parlato:
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"Quando mio padre e mia madre m’avessero abbandonato, pure l’Eterno mi accoglierà. O Eterno, insegnami la tua via, e guidami per un sentiero diritto, a cagione de’ miei nemici" (Salmi 27/10-11).
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Ho scoperto che Gesù mi amava e mi ha pervaso la gioia di vivere. Voglio adesso costruire la mia vita in Lui e il mio desiderio è di diventare Pastore perché so che Dio ha permesso che passassi per questa via affinché io renda testimonianza di ciò.
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Oggi posso dirvi che io non sono un caso unico. Ci sono molti parroci e religiosi che si convertono in Colombia e in America del Sud".
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Jorge ALBEIRO TABORDA
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"LA GLORIA APPARTIENE AL NOSTRO DIO CHE FA CADERE LE SCAGLIE DAGLI OCCHI POICHÉ DIO AMA TUTTI GLI UOMINI E VUOLE CHE TUTTI SIANO SALVATI E PERVENGANO ALLA CONOSCENZA DELLA VERITÀ" 1 Timoteo 2/4.
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Testimonianza raccolta, nel marzo 1998, dall’autore del libro " Le Feu de Dieu sur la Colombie " (Il Fuoco di Dio sulla Colombia) di Philippe Belmonte pubblicato da Edition Dorcas, 27 Ter Rue Jules Tellier – 31100 Toulouse
http://www.lanuovavia.org/testimonianze_02_conversioni_061.html
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